Industria 4.0
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Il decreto Ristori (dl 137-2020) – pubblicato in Gazzetta ufficiale il 28 ottobre – prevede uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto e 6,2 miliardi in termini di saldo da finanziare, destinati al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni disposte a tutela della salute, nonché al sostegno dei lavoratori.
Il primo cambiamento interessa le nuove risorse stanziate per ristorare le perdite derivanti dall’annullamento, dal rinvio o dal ridimensionamento di eventi a causa del Covid-19. Nelle bozze circolate prima della pubblicazione in GURI il 28 ottobre del decreto (dl 137-2020), infatti, le risorse ammontavano a 100 milioni e venivano destinate esclusivamente a fiere e congressi.
Adesso invece, i fondi scendono a 50 milioni e viene meno anche la specifica che le risorse vadano solo alle fiere.
Del resto il nuovo stanziamento di risorse interessa il Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali previsto dal dl Rilancio per compensare, in effetti, non solo fiere e congressi, ma anche mostre e spettacoli cancellati a causa del Covid.
Un Fondo grazie al quale, nelle scorse settimane, il Ministero della cultura ha lanciato anche un bando – questo si solo per le fiere cancellate – che resta aperto fino al 9 novembre.
> MIBACT: bando da 20 milioni per fiere e congressi
Il decreto stanzia anche 350 milioni di euro a sostegno dell’export, 50 milioni in meno a quanto previsto originariamente.
A diminuire sono le nuove risorse destinate al Fondo SIMEST che invece di essere di 200 milioni, diventano 150 milioni.
Rimane inalterato, invece, l’importo di 200 milioni destinati al Fondo per la promozione integrata istituito dal decreto Cura Italia, con esclusivo e specifico riferimento alla componente del Fondo dedicata ai cofinanziamenti a fondo perduto alle imprese che ottengono crediti agevolati a valere sul Fondo SIMEST.
“Il rifinanziamento – si legge nella bozza di relazione illustrativa del decreto circolata ieri – si è reso indispensabile al fine di una prima risposta alle esigenze derivanti dalle numerose domande presentate dalle imprese a SIMEST nel periodo successivo il 17 settembre 2020, data a partire dalla quale si sono applicati a questo strumento i più ampi margini di intervento resi possibili dal “temporary framework” della Commissione europea”.
Il decreto, inoltre, estende il campo di azione della nuova sezione del Fondo SIMEST per le fiere internazionali (prevista dal dl Agosto), anche alle imprese la cui attività prevalente è l’organizzazione di fiere di rilievo internazionale.
Le fiere internazionali italiane, infatti, non sono organizzate solo dagli enti fiera, ma anche da altre imprese “la cui rilevanza sistemica ai fini dell’internazionalizzazione del sistema Paese – si legge nella bozza di decreto – è da considerarsi equivalente a quella degli enti fieristici stessi”.
> Dl Agosto: la nuova sezione del Fondo SIMEST per le fiere
Le imprese dei settori oggetto delle restrizioni introdotte dal dpcm del 24 ottobre 2020 – tra cui pub, bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri, discoteche e taxi – riceveranno contributi a fondo perduto con la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto Rilancio.
La platea dei beneficiari includerà anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10% del calo del fatturato). Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda in precedenza.
L’importo del beneficio varierà dal 100% al 400% di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio.
> Per approfondire: Decreto Ristori, chi riceverà i contributi a fondo perduto
Con un intervento da 1,6 miliardi complessivi, vengono disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19, da usufruire entro il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche.
È prevista un’aliquota contributiva addizionale differenziata sulla base della riduzione di fatturato. La Cassa è gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, per chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e per le imprese interessate dalle restrizioni.
> Per approfondire: Decreto Ristori, il Governo proroga la Cassa integrazione Covid-19
Viene riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID-19, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021.
L’esonero è determinato in base alla perdita di fatturato ed è pari:
> Decreto Ristori: a chi vanno gli esoneri contributivi Covid-19
Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Il relativo credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato.
> Per approfondire: Credito d’imposta affitti, proroga con il decreto Ristori
La seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le loro attività è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.
Sono previste:
Inoltre, nel decreto Ristori c’è anche l’estensione al periodo d’imposta 2021 del bonus vacanze, riconosciuto dall’art. 176 del dl Rilancio per valorizzare il turismo italiano. La proroga del tax credit è utilizzabile entro il 30 giugno 2021.
> Per approfondire: Cosa c’è nel decreto Ristori per lo spettacolo e il turismo
È stanziato complessivamente quasi 1 miliardo per il sostegno nei confronti di alcuni settori colpiti:
A tutti coloro che ne avevano già diritto e a chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio verranno erogate due mensilità del Reddito di emergenza.
> Per approfondire: Decreto Ristori, proroga di due mesi del Reddito di emergenza
È riconosciuta un’ulteriore indennità destinata a tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai decreti Cura Italia e Rilancio. L’importo è aumentato da 600 a 800 euro.
Per far fronte alle difficoltà delle associazioni e società sportive dilettantistiche viene istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport.
Il Fondo viene finanziato per 50 milioni di euro per il 2020 per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività, tenendo conto del servizio di interesse generale che queste associazioni svolgono, soprattutto per le comunità locali e i giovani.
Viene istituito un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive.
Il sostegno viene effettuato attraverso la concessione di contributi a fondo perduto a chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 e a chi ha subito un calo del fatturato superiore al 25% nel novembre 2020 rispetto al novembre 2019.
È previsto un insieme di interventi per rafforzare ulteriormente la risposta sanitaria del nostro paese nei confronti dell’emergenza coronavirus. Tra questi:
Il decreto prevede anche specifiche misure per il settore giustizia. Tra l’altro, si introducono disposizioni: