Industria 4.0
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E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto Ristori Bis, approvato dal Consiglio dei Ministri, che introduce ulteriori misure di sostegno ai settori produttivi, le cui attività sono state coinvolte dalle disposizioni previste dal DPCM del 3 novembre scorso, al fine di tutelare la salute dei cittadini in questa seconda fase dell’emergenza Covid-19.
Il provvedimento interviene con ulteriori risorse destinate sia al ristoro delle attività economiche interessate, sia al supporto dei loro lavoratori.
Il Decreto Ristori bis si muove su due binari paralleli: ampliare la platea dei beneficiari esclusi dal primo Decreto Ristori 1 ed estendere i contributi alle attività che subiranno gli effetti delle nuove limitazioni nazionali e locali.
Ci si muove quindi sia sul piano nazionale, prevedendo aiuti per i centri commerciali costretti a chiudere nel fine settimana, che su quello locale, individuando indennizzi oltre che per settore, anche per territorio, in particolare per le zone rosse. A disposizione, 2,56 miliardi nel 2020 e circa 1 miliardo nel 2021.
È previsto un ampliamento delle categorie di attività beneficiarie del contributo a fondo perduto previsto dal dl 137-2020 (Decreto Ristori 1): per gli operatori già beneficiari del contributo che registrano ulteriori restrizioni delle loro attività nelle zone rosse e arancioni, il contributo a fondo perduto è aumentato di un ulteriore 50%.
Nel dettaglio, i beneficiari di questo contributo ricalibrato rispetto al Decreto Ristori 1 sono gli operatori dei settori economici individuati dai codici ATECO:
Il contributo a fondo perduto è riconosciuto nell’anno 2021 anche agli operatori con sede operativa nei centri commerciali e agli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande, interessati dalle nuove misure restrittive previste dal DPCM del 3 novembre, nel limite di spesa di 280 milioni di euro.
Nell’elenco delle attività che possono accedere ai contributi a fondo rientrano anche altre attività, dai taxi ai cinema. L’elenco completo è disponibile nell’Allegato 1 al decreto.
L’articolo 2 del decreto, inoltre, prevede ristori per gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte dal DPCM del 3 novembre 2020, prevedendo un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, al 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva. Si va dai grandi magazzini ai sexy shop, dagli ambulanti ai tatuatori. L’elenco completo è disponibile nell’Allegato 2 al decreto.
Per le imprese che hanno diritto al contributo a fondo perduto (Allegato 2) e per agenzie di viaggio e tour operator (codici ATECO 79.1, 79.11 e 79.12) che operano nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto viene esteso il credito di imposta affitti: il tax credit cedibile al proprietario dell’immobile locato è pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Parallelamente, il Decreto Ristori bis prevede una serie di misure fiscali:
APPROFONDIMENTI:
> Il testo del decreto Ristori bis, dl 149-2020
> Decreto Ristori bis: come funzionano i contributi a fondo perduto
> Decreto Ristori bis: congedi straordinari e bonus baby sitter nelle zone rosse